Le figure retoriche possono riguardare il suono (o parola), come nel caso dell'assonanza e della consonanza o dell'allitterazione; possono coinvolgere il significato, come nel caso della similitudine e della metafora; possono, in ultimo, riguardare la sintassi, quindi l'ordine delle parole, come nel caso dell'anafora.
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Per praticità, ho stilato un glossario con le principali figure retoriche, fornendo anche esempi e citazione, al fine di rendervi più chiaro il concetto rispettivo, per ognuna.
Glossario
La metafora consiste nella sostituzione di una parola con un'altra il cui senso letterale ha una qualche somiglianza con il senso letterale della parola sostituita:una bibbia fiorita di miniature gotiche;
- è un pozzo di scienza;
- i suoi capelli sono oro.
La sinestesìa consente di trasferire il significato da un dominio sensoriale all'altro:
- voce chiara;
- persona ruvida;
- paura nera;
- è andato tutto liscio;
- parole acide.
La similitudine mette a confronto due concetti mediante un avverbio di paragone o delle locuzioni avverbiali:
- i suoi capelli sono come l'oro.
L'antifrasi si ha quando un'espressione viene usata per dire l'opposto di ciò che essa significa:
- Bella giornata oggi! (per dire che pessima);
- Bravo, complimenti! (per sottolineare un insuccesso).
La perifrasi è un giro di parole che serve a sostituire un unico termine o definendolo o parafrasandolo:
- Colui che tutto move (definizione di Dio, come motore dell'universo);
- l'amor che move il sole e l'altre stelle (Dio);
- non udenti;
- la decima musa (il cinema).
La litote è un'attenuazione ottenuta mediante la negazione del contrario; il procedimento è quello della perifrasi, l'effetto è ironico:
- non è un genio (è un imbecille);
- non c'è male (sto bene);
- non mi lamento (sono soddisfatto);
- notizie non buone (cattive);
- danno non indifferente (molto grave).
L'iperbole è l'eccesso, l'esagerazione nell'amplificare o nel ridurre la rappresentazione della realtà mediante espressioni che mantengono con il vero una qualche somiglianza:
- mi piace da morire;
- le grida salivano alle stelle;
- scrivimi due righe.
State ben attenti alle seguenti figure retoriche: sembrano uguali, ma non lo sono.
La metonìmia (o metonimìa) consiste nella designazione di un'entità mediante il nome di un'altra che sia legata alla prima per un legame di causa ed effetto, oppure di reciproca dipendenza (produttore per il prodotto, strumento per chi lo adopera, ecc...) :
- ascoltare Mozart;
- leggere Leopardi;
- un Martini;
- Bacco (per indicare il vino);
- Venere (per indicare l'amore);
- è una buona penna;
- ha cervello.
La sineddoche consiste nell'esprimere una nozione con una parola che ne denota un'altra, ma che è con la prima in relazione di quantità (ad esempio quando si nomina una parte per il tutto o il signolare per il plurale e viceversa):
si va su due ruote.
L'anafora è la ripresa di forme di ripetizione di una o più parole all'inizio di enunciati o di loro segmenti successivi.
L'ellissi consiste nell'omettere in un enunciato un qualche elemento che si presuma far parte della struttura della frase.
L'anastrofe è un'inversione nell'ordine, secondo alcuni, abituale , secondo altri normale, si due o più parole o sintagmi successivi:
- allor che all'opre femminili intenta / sedevi (Leopardi, A Silvia);
- tu / che il non mutato amor mutata serbi ( Montale, La primavera hitleriana).
L'antitesi è la contrapposizione di idee in espressioni messe variamente in corrispondenza tra di loro:
- V'è qualche secolo che, per tacere del resto, nelle arti e nelle discipline presume di rifar tutto, perché nulla sa fare (Leopardi).
L'ossimoro è l'unione paradossale tra due termini antitetici.
- la loro vita è morte;
- disperate speranze;
- insensato senso;
- festina lente (affrettati lentamente).
Il glossario può essere sicuramente arricchito con altre definizioni ed esempi di figure retoriche, ma per adesso vi bastino queste.
Un video per riassumere
Il video seguente vi fornisce una panoramica delle principali figure retoriche impiegate dagli autori per abbellire versi e prosa.
Prestate attenzione solamente alle figure retoriche trattate in classe.
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